domenica 30 dicembre 2012

Recensione: Fragility

Sono passati due anni da quando ho letto Eternity, il primo libro della duologia Vampire Queen scritta da Rebecca Maizel e incentrata sulla vita di Lenah, ex vampira di cinquecento anni diventata umana grazie al sacrificio di Rodhe, suo unico e vero amore. Ora: non voglio sembrare polemica ma, onestamente, due anni non sono un po' troppi? Quando leggo un libro che fa parte di una saga, mi aspetto un minimo di attesa, certo. Qualche mese. A volte un anno. Ma aspettare due anni credo che sia effettivamente troppo. Un conto era se la casa editrice avesse deciso di abbandonare la pubblicazione della saga, l'avrei accettato. Ma che ci siano voluti due anni per decidersi a pubblicare un libro, è un'altra storia. Questa lunga attesa, oltre ad essere snervante, incide anche sull'apprezzamento della saga. Eternity infatti, a suo tempo, mi era piaciuto moltissimo. Mi ero innamorata di quel libro, sotto molti punti di vista. Ma la me stessa di due anni fa non è la me di adesso. Ho letto decine di libri in questo arco di tempo e i miei gusti sono cambiati notevolmente. Così se un libro come Fragility, letto due anni fa, mi avrebbe probabilmente fatto impazzire, letto adesso riesce a farsi apprezzare ma, allo stesso tempo, a farmi storcere il naso in più di un'occasione.


TITOLO: Fragility
AUTORE: Rebecca Maizel
EDITORE: Sperling & Kupfer
PREZZO: 17,90 €
TRAMA: Lenah ritorna al campus di Wickham. È sopravvissuta al rituale con cui ha ridato la mortalità al suo amico Vicken e vuole ricominciare da capo, dimenticare il passato e riprendere in mano la sua vita di adolescente con il fidanzato Justin. Per cinquecento anni è stata la Regina della Confraternita dei vampiri di Hathersage, adesso è il momento di affacciarsi a un nuovo mondo. Ma al campus la aspettano due presenze inattese: una vampira spietata pronta a tutto pur di scoprire il segreto del rituale, e Rhode. Il grande amore di Lenah è ancora vivo, «umano» proprio come lei.


La mia recensione (SPOILER PER CHI NON HA LETTO IL PRIMO VOLUME DELLA SAGA): Fragility comincia poco tempo dopo Eternity. Lenah ha compiuto il rituale su Vicken, ex membro della sua confraternita e ora ex vampiro, convinta che il suo gesto la avrebbe portata alla morte. E invece non è così. Lenah è sopravvissuta ed è umana, proprio come aveva sempre desiderato. Felice della sua nuova condizione, si appresta a vivere un'esistenza serena col suo giovane amore, Justin, l'affascinante ragazzo che nel libro precedente le era stato accanto nella lotta contro i membri della sua confraternita. Ma la pace non dura più di poche pagine: Lenah è appena tornata a Wickham quando assiste impotente alla morte di una sua amica, Kate, per mano di un vampiro. Non un vampiro qualunque, una ragazza trasformata da Lenah stessa al tempo in cui non era altro che una spietata assassina. Ma la giovane vampira non è l'unica sorpresa che attende Lenah al suo ritorno a scuola. Subito dopo fa la sua comparsa qualcuno che Lenah si aspettava di non vedere mai più, qualcuno a cui aveva tanto pensato, ma che non si sarebbe mai sognata di poter ammirare di nuovo: il suo amato Rodhe. Il vampiro che secoli prima l'aveva trasformata, colui che si era sacrificato per renderla umana. Tuttavia il ricongiungimento tra i due non è il classico bentornato che ci si aspetterebbe tra anime gemelle, al contrario: Rodhe non le rivolge la parola, la guarda a malapena. E mentre Lenah cerca ad ogni modo di scoprire il motivo per cui  l'amore della sua vita si è nascosto da lei per più di un anno, fingendosi morto, deve fare anche i conti con Odette, la vampira ritornata dal suo passato. La ragazza vuole infatti mettere le mani sul rituale utilizzato prima da Rodhe e poi da Lenah, per scopi oscuri che porteranno alla distruzione del mondo così come lo conosciamo.

Il motivo per cui mi era piaciuto tanto il primo libro era la protagonista. Avevo apprezzato moltissimo Lenah: un tempo vampira potente e crudele, ora diventata un'umana forte, determinata e ammirevole, totalmente diversa dalle protagoniste senza carattere che spesso (non sempre per fortuna) si ritrovano nel genere YA. In Fragility, purtroppo, ho faticato a ritrovare lo stesso personaggio. Per la prima metà del libro il personaggio di Lenah è stato completamente snaturato, ha subito un cambiamento enorme che me l'ha fatta quasi detestare. Vi riporto qualche esempio: nei primi capitoli, quando Lenah incontra Rodhe, compaiono le Eridi, una sorta di entità soprannaturali che sono state attirate sulla terra dallo squilibrio che si è creato nel momento in cui Rodhe e Lenah hanno compiuto un rituale utilizzando la magia degli elementi. Hanno il compito di punire i colpevoli, coloro che manipolano gli elementi, e propongono a Lenah e Rodhe due opzioni: ritornare nel passato, nel momento in cui la loro vita umana è stata spezzata e vivere come avrebbero dovuto se non fossero mai diventati vampiri; oppure restare nel presente ma dover rimanere separati. Dietro alle Eridi, al momento della loro comparsa, erano presenti centinaia di anime, tutte le vittime di Lenah e dei vampiri da lei creati. Lenah chiede alle Eridi cosa ne sarà delle anime se dovesse scegliere di andare indietro e loro le rispondono che riprenderanno la loro vita come se non fosse ai accaduto nulla. Poi lei chiede cosa ne sarà di loro se dovesse restare e loro rispondono che l'anima di tutte le sue vittime è bianca, pura e che di conseguenza sono in pace. Io a questo punto ero sicura di cosa sarebbe successo, sarebbero tornati indietro, no? Insomma Lenah aveva l'opportunità di annullare le atrocità da lei commesse, aveva l'opportunità di far vivere migliaia di vite tra cui quelle del suo migliore amico Tony, dei membri della sua confraternita, della giovane Kate. Ebbene qual è il geniale ragionamento di Lenah? "Se torno indietro, condanno quelle povere persone all'ignoto. Potrebbero fare qualcosa durante la loro vita che renda impure le loro anime. E poi, io voglio stare con Rodhe". Scusate tanto, ma io sono rimasta scioccata qua. Che razza di ragionamento è? Mi sembra tanto un pensiero alla Lenah vampira, non alla Lenah umana. Ricordo che la Lenah vampira aveva ucciso una bambina perché era convinta di liberarla così dal peso di un'esistenza sofferente. Questo ragionamento non è esattamente identico? C'erano donne, ragazze, giovani e persone la cui vita era stata interrotta troppo presto. Quelle persone meritano di vivere la loro vita, qualunque sia.
Ma Lenah, come abbiamo capito, è esattamente la stessa persona egoista e capricciosa che era da vampira, perciò decide di restare nel presente dove centinaia di persone sono morte per lei e dove non può stare col ragazzo che ama.
Un altro esempio è il modo con cui affronta la storia con Rodhe. Hai accettato tu di restare nel presente e rinunciare a lui e ora provi a baciarlo ogni quindici secondi? Non credo che bisognerebbe scherzare con le Eridi, se hanno detto di non impegnarti con lui, ti conviene ascoltarle. E invece no, in fondo chi sono le Eridi?
Comunque evitando di infierire ancora su Lenah, vorrei specificare che il suo personaggio migliora più avanti. Dalla seconda metà del libro diventa meno egoista e irritante, anche se continua a correre da una parte all'altra cercando di convincere Rodhe ad infrangere il patto fatto con le Eridi e si rifugia tra le braccia di Justin ogni volta che la sua anima gemella la respinge.

Dopo Lenah vorrei parlare di Justin. Nel primo libro non mi aveva fatta impazzire, ma l'avevo trovato comunque un buon personaggio. In Fragility quasi non potevo vederlo. Quando è comparso Rodhe mi sono detta "Evvai, è finita per Justin!". Invece Lenah si ostina a continuare la storia con lui, anche quando è palese che ama Rodhe in un modo che non si avvicina nemmeno all'amore per Justin. Quando c'è la scena del ballo, con Lenah che, pur essendo insieme a Justin, immagina Rodhe al suo fianco, credevo che sarebbe stata la fine della loro storia. Invece, nonostante Lenah pensi espressamente "Questo non è Justin, ma Rodhe", tentando di convincersi si essere lì con la persona che ama davvero, continua ad andare da Justin ogni qualvolta Rodhe la allontana. Ma perché non dovrebbe piacermi Justin?, vi chiederete. Semplice, lo trovo un personaggio quasi inutile. E' simpatico, intelligente, sportivo, bellissimo, biondo... ma non mi dice niente. E' un ficcanaso e spesso lunatico, sembra quasi un bambino capriccioso invece che un ragazzo quasi diciottenne. Certo, alla fine si scoprirà qualcosa che forse giustifica tutto ciò... comunque io rimango dell'opinione che Justin dovrebbe giocare a lacrosse e lasciare in pace Lenah.

Ora voglio parlare di Vicken, l'ex vampiro ora umano, quasi sempre al fianco di Lenah per tutto il libro. La prima cosa che mi sono chiesta è stata "Ma tutto l'amore che Vicken provava per Lenah? Che fine ha fatto?" Quando erano vampiri Lenah provava un sentimento leggero per lui, ma lui la amava davvero. O almeno così sembrava. Ora che è umano sembra che non sia mai esistito il tempo in cui era quasi impazzito per trovarla. Non si fa cenno all'amore che legava i due, trasformando il loro rapporto in un amicizia bellissima, certo, ma che non si capisce da dove arriva. In ogni caso Vicken mi è piaciuto: è simpatico, ironico, spensierato e capace di portare un po' di leggerezza nei momenti più cupi e senza speranza.

Però la vera stella di questo libro non è Vicken. E' Rodhe, in tutto e per tutto. Se nei pochi flashback che lo riguardavano in Eternity mi aveva incuriosito molto, in Fragility mi ha conquistata completamente. Lui si che è un personaggio maschile ben fatto, non ci sono dubbi. Ama Lenah con tutto sé stesso e riesce a dimostrarlo senza bisogno di frasi melense e dichiarazioni infinite: gli basta uno sguardo per far capire quanto sia legato a lei. Onestamente, non credo che Lenah si meriti un ragazzo come lui. Una volta durante il libro dice una frase che mi è piaciuta moltissimo, rivolta a Lenah e a Vicken: "Sembra quasi che voi due non siate mai stati immortali!". Ecco, in quel momento avrei voluto entrare nel libro e baciarlo. Perché ha pienamente ragione. Lenah (e anche Vicken a volte) sembrano due semplici ragazzi di sedici anni, non ex vampiri con secoli di storia alle spalle. E questo rende ingiustificabili alcune loro idee, che sembrano essere uscite dalla testa di un adolescente.

Queste erano le mie impressioni sui personaggi principali. Per quanto riguarda la trama, non posso dire di essere delusa: mi piace la storia che coinvolge Odette e anche il suo personaggio, così come ciò che riguarda gli Svuotati e le Eridi. A volte la trama è troppo "fiabesca" per i miei gusti e la storia d'amore troppo centrale (un tempo l'avrei apprezzato, ma ora cerco altro all'interno di un libro), però riconosco che l'amore che lega Rodhe e Lenah sia ben costruito (specialmente dalla parte di lui). Rimango del parere che i flashback, purtroppo più rari in questo libro che nel precedente, siano la parte migliore: ammetto che non mi dispiacerebbe leggere un prequel sulla vita di Lenah vampira.
Il finale è adatto e mostra chiaramente l'evoluzione di Lenah: finalmente riesce a fare la cosa giusta e si riscatta per l'odio suscitato nelle pagine precedenti. La Lenah forte e determinata del primo libro fatica a venire a galla ma piano piano fa di nuovo la sua comparsa, con grande gioia del lettore. Commovente la scena finale e l'ultimo capitolo, mentre l'epilogo sembra preannunciare un terzo libro, che forse trasformerà la saga da duologia a trilogia.
Scorrevole lo stile del'autrice, che, insieme al ristretto numero delle pagine, rende il romanzo leggibile in pochi giorni.

Come impressione finale non posso dire di essere rimasta totalmente delusa. Mi aspettavo un apprezzamento minore rispetto al primo volume, soprattutto a causa dei due anni tra un libro e l'altro. Lenah credo si sia dimostrata il problema maggiore all'interno del libro, che però è riuscito a coinvolgermi facendomi venire gran voglia di proseguire nella lettura pagina dopo pagina.

VOTO: 3 Stelle.

5 commenti:

  1. Concordo su tutto, la penso esattamente come te.
    Ciao! ^_^

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  2. Non ho letto la recensione, perchè devo leggere ancora il primo della serie e ho qualche titubanza a cominciarlo, nonostante la curiosità...

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    1. Al momento non saprei se consigliartelo o meno. C'è di positivo che non dovresti aspettare molto per il seguito, però se la saga non recupera nel prossimo libro temo che si possa rivelare una delusione...

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  3. Buon anno nuovo!! :)
    Io non ho ancora letto neanche il primo!
    prima o poi li leggerò!!

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    1. Almeno non dovrai aspettare un secolo per il seguito, beata te! :D
      Buon anno!

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