giovedì 11 luglio 2013

Recensione: Petali di Sangue

Buonasera cari lettori!
Finalmente, dopo parecchi giorni dal termine di questa lettura (se non parecchie settimane), eccomi qui a scriverne la recensione. Il romanzo a cui mi riferisco è Petali di Sangue, un urban fantasy paranormal romance scritto e pubblicato dall'autrice italiana Silvia Tessari, firmata con lo pseudonimo di Emma K. Clarke.


TITOLO: Petali di Sangue
AUTORE: Emma K. Clarke
EDITORE: Autopubblicato
PREZZO: 1,99 € (ebook), 9,98 € (cartaceo)
PAGINE: 216
TRAMA: L’armonia del mondo si conserva negli anni grazie al delicato equilibrio che si è generato tra immortali, umani, creature sovrannaturali e magiche. Questa pacifica convivenza giungerà al termine quando alcuni immortali verranno assassinati nella dimora del loro sovrano Henry Carter, vampiro dal XVII secolo. A indagare su quanto accaduto sarà Giosy Mc Grey, “Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche”, capo del Distretto di Polizia della città e ultima discendente della più antica stirpe di streghe della nazione.

La mia recensione: Non sapevo bene cosa aspettarmi prima di iniziare questa lettura: un romanzo incentrato su una storia d'amore proibito? Un racconto fantasy dai risvolti gialli e con un tocco di mistero? Dalla trama sembra trasparire un po' di tutto questo, perciò nel complesso posso dire che il mio approccio iniziale con questo romanzo fosse abbastanza fiducioso. Man mano che proseguivo con la lettura, tuttavia, gran parte delle mie aspettative venivano smontate una dopo l'altra, abbattute da una trama alquanto prevedibile e da alcuni personaggi poco convincenti. A lettura ultimata non me la sento di definire Petali di Sangue una delusione, ho letto libri di gran lunga peggiori e riconosco il potenziale dietro questo romanzo; tuttavia non posso negare che non mi ha saputo convincere fino in fondo. 

La protagonista del romanzo è Giosy Mc Grey, capo della polizia e Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche. Nel mondo in cui si sviluppa la nostra storia, infatti, la presenza delle creature soprannaturali è riconosciuta ed è compito della polizia assicurarsi che essi rispettino le leggi di convivenza con gli umani. Il romanzo comincia con uno dei numerosi banchetti che hanno luogo  nella casa del sovrano dei vampiri qualora un essere umano decida di diventare immortale: proprio durante una di queste feste vengono misteriosamente assassinati diciassette vampiri e il caso viene affidato a Giosy. Ad aiutarla ci sarà il sovrano dei vampiri, Henry Carter, a cui la protagonista è legata da anni da una profonda amicizia, nonostante le numerose leggi che vietano rapporti tra umani e creature soprannaturali. 

Andando con ordine, tenterò di spiegare in modo più chiaro possibile i miei dubbi riguardo questo romanzo. Innanzitutto, partiamo da personaggi: nel complesso sono uno degli aspetti positivi del libro, dato che ognuno ha ricevuto un'adeguata caratterizzazione e svolge un ruolo ben preciso nella trama. Giosy è una donna forte e determinata, una poliziotta talentuosa e anche la discendente di un'antica stirpe di streghe. Da sempre rifiuta di utilizzare i suoi poteri, sperando che in questo modo scompariranno, tuttavia non può impedirsi di vedere le aure delle persone e nemmeno di intuirne l'umore tramite di esse, un comportamento per nulla "normale". Il personaggio d Giosy mi è piaciuto per gran parte del libro, perché ha sempre dimostrato enorme tenacia e forza di volontà. Non mi è piaciuto il suo approccio verso Carter, però, con il quale dimostra spesso grande immaturità. Per quanto riguarda il nostro vampiro, invece, non ho nessuna particolare lamentela, ma neanche nessuna lode: un uomo con grande autocontrollo e con una dose smisurata di pazienza, da sempre innamorato di Giosy e tuttavia incapace di fare breccia nel mio cuore. Talvolta mi ha ispirato tenerezza, talvolta compassione, ma non mi ha mai coinvolto particolarmente. La storia d'amore che lega i due protagonisti non risulta forzata o innaturale, solo talvolta un po' troppo melensa per i miei gusti. Mi è invece piaciuta molto l'idea dell'autrice di creare una vicenda nel passato che li accomuni: questo aspetto è rimasto avvolto nel mistero fino alla fine e risulta uno degli aspetti più coinvolgenti del libro.

“Sappiamo ciò che siamo, ma non sappiamo ciò che potremmo essere”

Passando agli aspetti negativi, una delle cose che più mi hanno disturbato durante la lettura è stata la prevedibilità della trama. Sin dall'inizio era possibile intuire alcuni risvolti o "colpi di scena", così come il tradimento di alcuni determinati personaggi, evidente dalle loro prime apparizioni. Ho avuto spesso l'impressione che gli indizi disseminati qua e là dall'autrice fossero un po' troppo evidenti, col risultato che, quando i personaggi infine giungevano alla giusta conclusione, noi ci eravamo già da un pezzo. 
Un altro aspetto negativo, mi dispiace dirlo, è la scrittura. Non tanto lo stile dell'autrice, semplice ma non banale, quanto i numerosi errori grammaticali e sintattici presenti, spesso affiancati da tempi verbali scorretti. Posso capire che all'autrice possa essere sfuggito qualcosa qua e là durante la fase di revisione, ma qui ci troviamo di fronte ad un numero esorbitante di errori, che a lungo andare possono risultare fastidiosi e influire sul giudizio finale. 

Ho invece molto apprezzato gli aspetti riguardanti la stregoneria e le vicende che riguardano Margiory, la nonna di Giosy. Proprio nel finale, infatti, l'autrice è riuscita a sorprendermi più che durante tutto il resto del libro e a darmi un po' dell'azione e del mistero che avevo tanto desiderato. Purtroppo, proprio nel momento in cui avrebbe potuto riscattare l'intero romanzo, l'autrice risolve il tutto in una manciata di pagine e, di conseguenza, noi non facciamo in tempo a gioire per i nuovi risvolti, che questi sono già terminati.

Ammetto di essere molto esitante nel mio giudizio finale. Non posso ignorare la prevedibilità della trama e nemmeno i ricorrenti errori che mi hanno spesso reso la lettura pesante; tuttavia la storia in sé è piacevole e, complice anche la protagonista che non può che risultare simpatica, riesce in parecchie occasioni a farci  addirittura emozionare.

VOTO: 3 stelle

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